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 Capitalismo di Stato - Natura sociale dell'URSS
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T O P I C    R E V I E W
Admin Posted - 15/12/2002 : 13:05:11
Per comprendere il rapporto formatosi tra modo di produzione capitalistico e "zone arretrate" la storia della rivoluzione russa è fondamentale. L'antistalinismo tradizionale ha valutato comunque un progresso il fenomeno URSS, la russia stalinista. Per i trotzkisty era anche un progresso sociale, per la sinistra comunista era solo un progresso nello sviluppo delle forze produttive.
L'ipotesi che noi formuliamo, e che stiamo lentamente sviluppando sul sito, è che enttrambe le tesi siano errate negando alla controrivoluzione staliniana l'appellativo di termidoriana e qualificandola come reazionaria. Cioè affossatrice del tentativo bolscevico di sviluppare capitalismo in assenza della rivoluzione internazionale attesa. Per questo è importante riprecisare la natura sociale della Russia zarista inequivocabilmente qualificata da Marx come dispotismo asiatico.

2   L A T E S T    R E P L I E S    (Newest First)
n/a Posted - 09/01/2003 : 23:34:49
Ciao Michele. Se definiamo «reazionaria» una qualsiasi cosa essa è conseguentemente «controrivoluzionaria», come, del resto, affermi tu stesso quando definisci «incancrenito alla fase inferiore» ecc.. termini questi che sono solo un modo per descrivere in modi diversi una stessa cosa. Noi sosteniamo che la «fase inferiore», o precedente la rivoluzione d'Ottobre non fosse capitalistica. Cioè la Russia dell'Ottobre NON ERA CAPITALISTICA. Dunque una «reazione» non poteva riportare indietro la Russia ad una fase cui non era arrivata. Era «asiatica» e lo stalinismo è stato asiatismo, dispotismo asiatico. Con tutte le particolarità del caso ma «asiatica». Con ciò stesso si nega una fase «bonapartista». A questa occorrebbe un «equilibrio» a cui, secondo i trotzkisti concorrerebbe la classe operaia. Ma proprio le condizioni della «classe operaia», od almeno di ciò che i trotzisti ritengono tale, mostra un'esistenza da schiavi. Che equilibrio è mai questo? Non lasciamoci ingannare dalle tonnellate di acciaio per l'industria bellica di Stalin come non ci lasciamo ingannare dalle tonnellate di acciaio per l'industria zarista. E' un industria al «servizio» della potenza statale russa. Quali brevetti ha mai conseguito l'industria russa? Questo sarebbe sviluppo delle forze produttive. Lo sviluppo delle f.p. non avviene nel confronto coll'aratro del mugik ma con le locomotive, le auto, i transistor ecc., con le f.p. mondiali. La Russia non ha svilupppato le f.p. neanche con la sua industria spaziale. La Russia non è mai riuscita ad esportare capitali, ma neanche merci, se non come sottoprodotto del suo dominio militare. Le sue industrie sono state solo una copia di quelle esistenti.
I suoi piani economici, non a caso riconosciuti come «comunisti» dalla borghesia internazionale, hanno dimostrato solo l'aberrazione ed il livello di sottomissione della società civile e l'enorme potere che ha acquisito la «burocrazia», come la chiami tu, dimostra con ancor più forza l'arretratezza «asiatica» Russa.
Ciao.

Edited by - carlo on 01/13/2003 07:29:37
Mik Posted - 25/12/2002 : 00:38:43
Condivido la tesi riguardo la caratteristica reazionaria seppur non controrivoluzionaria dello stalinismo, che ha incancrenito alla fase inferiore il progetto leninista di progressiva dissoluzione dello stato operaio potenziando la burocrazia e distorgendo di fatto la strada della rivoluzione. Senz'altro è però considerabile anche un regime bonapartista, per la sua caratteristica di allontanamento sempre più ampio dal controllo operaio e per come è andato contro gli interessi della classe o parte di essa in più occasioni. Dal punto di vista delle forze produttive il miglioramento è stato evidente, riguardo allo sviluppo sociale non condivido l'opinione trotzkista che però nella rivoluzione tradita del 1936 aveva chiarito la sua opinione prevedendo nella fine dello stalinismo una nuova rivoluzione operaia per la costituzione di uno stato operaio sano o il ritorno del capitalismo. Visione correttissima. Credo che nelle condizioni in cui si trovava la Russia, l'isolamento del comunismo in un solo paese per di più in condizioni arretrate, la deriva stalinista sia stata inevitabile nella ricerca da parte del popolo di stabilità, dopo gli anni della guerra e della crisi. Senz'altro lo stalinismo è un bolscevismo modificato, "di estrema destra" verrebbe da dire, che ha dimostrato sia i vantaggi potenziali che può produrre un'economia statalizzata e pianificata, sia le tragedie che questa distorsione può produrre per l'enorme potere che in un sistema del genere viene ad avere la burocrazia dominante.



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