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 PERICOLOSISSIMA RIDUZIONE A DESTRA

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T O P I C    R E V I E W
obermann111 Posted - 14/12/2002 : 12:04:33




All’interno del discorso del C. Sala,intervenuto nel dibattito pubblico promosso dalla Organizzazione biellese del PMLI presso la Camera del Lavoro CGIL di Biella,si fanno riferimenti precisi alle architetture destrorse realizzate nel recente passato:

partendo dal sinistro governo Tambroni del 1960,abbiamo il tentativo di golpe dei colonnelli nel 1962 proprio in relazione all’entrata dei socialisti nella compagine governativa,la nascita e la proliferazione nei famosi anni del boom economico della Loggia Propaganda 2 fondata da Licio Gelli e che vedrà come enormi interpreti destabilizzanti il duo Calvi-Sindona,il nuovo tentativo di golpe del nazo-feudale Junio Valerio Borghese che seguiva di poco la bomba di Piazza Fontana -la quale,dopo una LUNGHISSIMA INCHIESTA HA PORTATO ALLA LUCE LE RESPONSABILITà DELLA DESTRA NERA E DEI SERVIZI SEGRETI DEVIATI,il deviazionismo perpetrato nuovamente con la bomba di Piazza della Loggia a Brescia che materializzava ed istituzionalizzava la così detta strategia della tensione che avrà il merito di spingere il PCI ad aprirsi al compromesso storico,una evoluzione questa che sanciva e “beatificava” la fine della spinta rivoluzionaria comunista a favore di un impianto catto-riformista di sinistra che avrà sì il merito di portare il PCI ai clamorosi successi elettorali del 1973-74,ma che avrà come conseguenza fondamentale la definitiva perdita di quel mordente,di quella tensione d’opposizione caratteristica dei primi governi della guerra fredda e che non a caso porteranno alla realizzazione della riforma fondiaria del 1950,alla formazione di quel comparto di ministeri- come quello delle Partecipazioni Statali- che porteranno in auge figure come quella di Enrico Mattei capaci di contrastare monopoli e racket come quello petrolifero.

Il lassismo seguente al compromesso storico porterà il PCI ad uniformarsi alla pratica distorta dei governi di Unità Nazionale ,confluendo così nella logica spartitoria esplosa con vigore negli anni di mani pulite.

Il disegno medioevalista destrorso iniziato,come detto,nei primissimi anni sessanta,in relazione all’omologazione della sinistra istituzionale,ha portato,in coincidenza con la caduta del Muro di Berlino,con la recrudescenza delle nuove leve mafiose,con il riassetto politico seguente Mani Pulite,alla formazione di un ampio cartello destrorso comprendente l’intero spettro parlamentare:gli accordi di Maastricht sulla nascita della U.E. portavano di lì a poco al crollo della Lira contrastato dal governo Amato con la poderosa manovra da 92.000 MILIARDI di Lire che aveva come suo fondamento il blocco delle pensioni,la distruzione della scala mobile e l’attacco allo Statuto dei Lavoratori con l’irruzione della flessibilità,della gabbia salariale,della liceità nei licenziamenti,il tutto sotto il beneplacito delle tre sigle sindacali nazionali.

Pur venendo a mancare l’azione sinistra della destra parastatale,il mondo politico economico imboccherà con forza la via della controrivoluzione silenziosa. Ridimensionamento industriale decretato dall’espansione verso mercati a bassissimi costi di produzione,l’estensione del capitalismo borsistico e dell’azionariato come strumento di rastrellamento di capitali,l’esplosione del terziario,della produzione per fase e non per linea hanno prodotto disoccupazione,rendita ed estensione della piccolissima impresa che in parte ha agito come ammortizzatore sociale,in parte ha fornito un serbatoio di voti per la controrivoluzione,in parte ha contribuito all’estendersi del lavoro sommerso. La deindustrializzazione e la terziarizzazione hanno evoluto il sistema creditizio ed i servizi per il piccolo debito (la carta di credito rateizzata),ma non ha prodotto un aumento del potere d’acquisto della moneta,anzi si è verificato un crollo del potere salariale.

Dall’altra parte alle bombe stragiste,siamo passati alle bombe economico-legislative.

L’ultimo bastione industriale italiano sembra ormai destinato irreversibilmente a scomparire,mentre dall’altra parte,di fronte ad una minacciosa recessione,si accentuano barriere e privilegi:

legge sulle rogatorie internazionali,

legge sul terrorismo,

legge sulla depenalizzazione del falso in bilancio,

legge sul rientro dei capitali esportati- illecitamente - all’ estero,

legge Maroni sul lavoro,

legge di riforma del collocamento,

legge sul conflitto di interessi,

legge sul legittimo sospetto,

siamo ormai ALLA SERRATA DEL MAGGIOR CONSIGLIO DI VENEZIANA MEMORIA ed al sorgere della cristallizzazione della società.

L’inattività della sinistra istituzionale,partente dalla fine dei sessanta,ha avuto come conseguenza un dissesto idro-geologico che ha colpito con forza la penisola italiana:

montagne che si tramutano in valanghe di fango,terremoti che polverizzano strutture moderne ritenute sicurissime,fiumi che si trasformano in oceani non sono altro che il frutto di trent ’anni di spregio delle più elementari forme di tutela.

Dalla base le varie manifestazioni che si sono susseguite in questi anni,dimostrano la capacità di mostrarsi all’attenzione della opinione pubblica non rassegnandosi e non ripiegandosi su se stessa.

Questi impulsi vengono mal recepiti dalla sinistra istituzionale che tende spesso ad usarli in modo strumentale o ad inaridirsi entro lesici burocratico-parlamentari stucchevoli.

Personalmente penso sia giunto il momento di esautorare questo blocco politico sinistrorso deficitario,esortando il mondo della sinistra extra parlamentare ad uscire dalle catacombe per ridare slancio,nuovo slancio genuino ad una politica troppo relegata in salotti e talk show,ridando centralità alla figura della persona comune che quotidianamente deve affrontare un 11 settembre.

Concludo con brano tratto dal libro di Silvio Lanaro “Storia dell’Italia Repubblicana”,riguardo il controllo feudale della Fiat a Torino:

“L’imprenditore che lavora per la Fiat avrebbe bisogno di un sollecito pagamento alla consegna,invece deve aspettare cinque mesi ,mentre la Fiat sta già utilizzando quanto l’imprenditore ha prodotto e fa rendere il capitale che il piccolo fornitore ha anticipato. Siccome l’imprenditore non può più aspettare,la Fiat ha escogitato un nuovo modo per depredarlo:ha costituito un apposito ente finanziario,l’UFI,al quale l’imprenditore può rivolgersi se ha un credito di oltre 600mila lire dalla Fiat.

L’UFI può scontare fino al 50% delle fatture ma deve dimostrare di non avere ipoteche sui macchinari. Così la Fiat guadagna tempo e interessi nell’attesa dei pagamenti verso i debitori ,si garantisce sulla solidità dell’azienda ,lascia aperto metà del debito e guadagna una notevole percentuale sullo sconto. Quindi la Fiat impone i prezzi,non paga e addirittura acquisisce il 10 % sullo sconto.”



Il compagno Davide




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