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Gian_Maria
Utente iniziale
6 Posts |
Posted - 12/03/2008 : 19:14:36
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"L'emancipazione della classe lavoratrice dovrà essere l'opera della classe lavoratrice stessa." Karl Marx
Condividete questa affermazione? Io sì. |
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124 Posts |
Posted - 11/04/2008 : 01:00:58
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Troppo facile. Spiegati meglio. Ciao. |
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Gian_Maria
Utente iniziale
6 Posts |
Posted - 13/04/2008 : 11:15:56
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Io penso che l'emancipazione della classe lavoratrice non possa essere l'opera di un gruppo di intellettuali/leader di partito. In altre parole non sono leninista/avanguardista. Saluti socialisti. |
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Admin
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124 Posts |
Posted - 24/04/2008 : 18:52:25
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Scusa ma non vedo la contraddizione. Quando mai un'avanguardia non è una componente della classe di cui è (sarebbe) tale? Non è che guardi al leninismo ancora con gli occhiali stalinisti? Ciao.
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Gian_Maria
Utente iniziale
6 Posts |
Posted - 25/04/2008 : 15:52:02
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Dove ci sono leader ci sono seguaci e dove ci sono seguaci difficilmente ci sono socialisti. |
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Admin
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124 Posts |
Posted - 26/04/2008 : 09:25:01
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Leader, seguaci, ma come parli. Il socialismo non è una religione tanto meno una setta. In ogni caso, normalmente, se uno persegue uno scopo politico-sociale, è luogo comune dire che segue una politica. Essendo nato prima il socialismo poi, ad esempio tu, allora sei un seguace. A meno che il socialismo che dichiari sia totalmente, originalmente, nuovo ed esclusivamente tuo, ma non dovresti appellarti a Marx (non era e non è che un leader). Facci sapere, forse seguiremo. E' solo tuo l'onere della prova. Ciao.
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Gian_Maria
Utente iniziale
6 Posts |
Posted - 26/04/2008 : 14:06:21
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Intendevo nella gestione del partito.
"La gente si immagina che noi dirigiamo tutto di qui a bacchetta, mentre voi sapete quanto me che noi non ci siamo mai menomamente immischiati nelle questioni interne di partito, e se lo abbiamo fatto è stato solo per correggere, possibilmente, errori che a nostro modo di vedere si erano commessi, e per giunta soltanto nel campo teorico." Karl Marx nella lettera ad August Bebel |
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Admin
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124 Posts |
Posted - 01/05/2008 : 10:57:18
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E allora? Hai solo dimostrato che un leader non è propriamente quello che intendi tu. Cioè ciò che Marx, ma non solo, anche Lenin, Trotzky, ecc., ecc., non sono mai stati. Tali comandanti a bacchetta non sono mai esistiti, neanche nel nostro campo, se non nella fantasia di chi addebita i disastri subiti dal marxismo (sconfitte) al leaderismo, cioè al soggetto e non all'oggetto. Cioè nelle sconfitte non ci sarebbe niente di oggettivo da comprendere, è semplicemente colpa del soggetto, del leader, anzi del leaderismo. Nemmeno Stalin può essere accusato di leaderismo, non era LUI ma la Russia, la realtà sociale russa a determinarne il caratteristico dominio autocratico. Non è un caso che la critica democratica allo stalisnismo sia finita nella subordinazione al capitalismo in "occidente" ed in Russia, quando andava bene, al massimo in un GuLag. Questa teoria del leaderismo capovolge l'impostazione materialistica e ricade nel vero e proprio idealismo. Inoltre la citazione di Marx è anche avanzata abbastanza ingenuamente. Marx, in questa dichiarazione, non scolpisce una massima assoluta (quando mai!), riscontra caso mai una verità logica, l'impossibilità del comando a bacchetta, dunque anche della sua critica. Inoltre Marx prende anche le distanze dal partito tedesco, cioè non è disposto ad assumersene tutte le responsabilità. Mi pare chiaro. Ciao. P.S. Che poi esista un leaderismo, non vi sono dubbi. E' una malattia molto diffusa tra sedicenti marxisti, piccolo borghesi maloccupati in cerca di un ruolo che questa odiosa società capitalistica non si sogna neanche lontamente di riconoscergli. E per la verità neanche noi.
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