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peppe
Utente iniziale
4 Posts |
Posted - 01/03/2004 : 12:58:35
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Cari compagni, vorrei aprire con voi, questa riflessione sugli ultimi anni dell'URSS sotto la presidenza del compagno segretario del PCUS, Gorbaciov, che a mio modesto parere se lasciato lavorare, avrebbe potuto condurre l'Unione Sovietica, verso la realizzazione del comunismo democratico, paventato da Nagy prima e Dubceck poi, ma che parte, e qui corregetemi se sbaglio, anche dalla analisi leninista, anche se proponendo il metodo rivoluzionario, a volte anche tramite le armi. In ogni caso,penso che Glasnost e Perestrojika, dovevao partire anche prima di quanto non avvene in realtà, perchè probaibilmente il movimento comunista in Russia, non si sarebbe ridotto a percentuali quali quelle da prefisso telefonico attuali, anche se va detto, Zijuganov, non mi sembra così illuminato, visto che era uomo di Breznev. La mia vuole essere una riflessione storico-politca e non quindi dottrinaria, perchè analizzando quesot passato recentissimo, possiamo comprendere, spero, perchè ad esempio essere antistalisti, senza essere anticomunisti, bollando sempre, perchè tali sono, quei poveri ignoranti che mettono, ahiloro, sullo stesso piano marxismo-leninismo e stalinismo, degenerazione destrorsa, direi quasi nazistoide del comunismo, quello vero, di Marx-Engels-Lenin, unci veri padri fondatori del Comunismo, con la C maiuscola, nel quale,spero siate d'accordo, crediamo. Saluti comunisti peppe
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obermann111
Utente (2)
 
30 Posts |
Posted - 20/05/2004 : 11:02:56
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LE MIE RIFLESSIONI SULLA RUSSIA GORBACIOVIANA.
di Davide
Gorbaciov è stato come quello che furono le invasioni barbariche all'interno dell'Impero Romano. Pur partendo dai fumosi progetti ideologici di una democratizzazione del comunismo (cosa assurda oltre che una contraddizione in termini senza scampo in una società che si definisce senza classi....),che effettivamente ebbero un enorme impatto ( come dimostra la popolarità dell'uomo politico..),quelle idee avevano come scopo l'avvio di una sostanziale liquidazione del sistema d'economia pianificato mantenuto fino ad allora e l'inizio di una transizione verso un sistema che prevedeva un progressivo ridimensionamento dell'intervento dello stato azienda sovietico nell'economia del paese. Purtroppo per Gorbaciov il suo intervento,la sua corsa,arrivavano troppo tardi: la gigantesca,l'immensa offcina sovietica inaugurata dalle pianificazioni immediatamente successive alla fine della sanguinosa successione a Lenin,era già in putrefazione,come dimostravano la totale incapacità non solo di determinare quello che sarebbe dovuta essere la seconda fase del comunismo - il comunismo superiore prospettato da Lenin nella sua unica opera,a mio avviso,di dottrina politica (Stato e Rivoluzione) - ma anche di garantire la minima sussistenza materiale ad una società che si sarebbe dovuta liberare proprio di quelle che erano le contraddizioni del capitalismo. La contraddizione della contraddizione aveva ormai consumato,nei numeri,tutta la capacità rigenerativa di un paese,seppur immenso,come la Russia. Il fatto di installare in un deserto sovietico,come quello ereditato da Gorbaciov nel 1984,un tipo di mentalità fondato sulla iniziativa personale,ebbe l'effetto di una bomba all'idrogeno: da una parte la fondazione di una borsa valori a Mosca darà vita ad una corsa al lastrico senza precedenti,favorendo i primissimi speculatori che poi andranno a fondare la nuova intellighenzia russa ( all'Abramovic,tanto per intenderci...),dall'altra lo sgombero mondiale dell'Armata Rossa,il ritiro dall'Europa,la liquidazione di un Patto (quello di Varsavia) che si regeva unicamente sulle sovvenzioni di un'URSS che a quel punto non era più in grado di fornire,avranno come conseguenza quella di disintegrare l'URSS stessa con il ripristino di nazionalismi territoriali e religiosi (l'ISlam). Gorbaciov si muoveva nel nulla ed a riprova di ciò sta il fatto che nella Russia sovietica non salterà fuori un movimento di persone,di menti,capace di interpretare il comunismo al di fuori del partito di quadri,del mega partito azienda di burocrati,nel ruolo guida di una azienda gigantesca che per paradosso adesso stiamo riscontrando sulla nostra stessa pelle (c'è poco da fare : il marketing sociale,gli imprenditori che balzano nelle stanze dei bottoni per pianificare uil più possibile il mercato,sono paralleli a quella che era la nomenclatura delle auto nere sovietiche...). Come dicevano Hertzprung e Russell ( due strofisici che arivarono a determinare la vita delle stelle),la luce che arde col maggiore splendore,brucia per metà tempo la sua vita e la Russia comunista - mutuando le parole del nostro moderatore Carlo - non creerà in sè gli anticorpiper contrastare quello che sarà la potentissima usura dello stalinismo contaminato introdotto da Krushew all'indomani del XX Congresso del PCUS. (da quì il motto di Rotta Comunista: il fallimento dell'antistalinismo) Purtroppo scorciatoie non ne esistono: la via della mondializzazione del comunismo non passava per voli pindarici democratici,ma per una vittoria sul campo che non ci sarà. L'incredibile congiuntura degli anni settanta,con la crisi petrolifera a farla da padrone,non verrà minimamente sfruttata dall'URSS che preferirà accodarsi al treno nixoniano ed a bisticciare con la Cina per il possesso del sud-asiatico. La corsa agli armamenti tattici atomici per la politica dell'equilibrio avrà dei costi di gestione talmente elevati da polverizzare la già disastrata economia sovietica. A Gorbaciov l'ingrato compito di seppellire il cadavere dell'URSS attraverso l'accellerazione intrapresa da un pasticciato colpo di stato dei militari dell'Armata Rossa. Anche a livello di produzione ideologica l'impatto gorbacioviano sarà effimero: i suoi slogan (Perestroijkka,Glasnost),sembravano uscire dallo studio di sondagisti americani piuttosto che da tutto un retroterra culturale che contraddistingueva - volenti o nolenti - ad esempio Lenin. Altrettanto regressiva l'opera di redifinizione di tutti quei partiti occidentali comunisti che a chiacchere si definivano estranei o quantomeno autonomi dal mondo sovietico. Sia dalla Francia,che dall'Italia,che dalla mITTEL-eUROPA SI ATTIVERà un autentico ed affannoso gioco al massacro nel tentativo di disfarsi di tutta la zavorra sovietica (ovviamente ridimensionandosi ed esternalizzandosi secondo quelle che sono le odierne parole d'ordine del mondo del lavoro) senza proporre (ovviamente) un qualche cosa di autenticamente nuovo. Lapidario,concludo con una breve storiella sopra Mao:
"Quando MAO fece la Campagna dei 100 fiori,all'indomani della realizzazione della Repubblica Popolare Cinese,pensava con essa di esaltare il sacrificio fatto dai comunisti, democratizzandoli con la capacità di portare suggerimenti ,di proporre idee per lo sviluppo del comunismo in Cina.Invece la massa sfruttò la campagna per portare reclami su fattori futili,su questioni personali,su cazzate scoppiate col vicino o col fatto di non guadagnare un cazzo con le cooperative agricole,ecc...
La situazione diventerà talmente parossistica da sfuggire di mano. Mao si mise le mani nei capelli e sospese tutto. Chi era comunista nella cooperativa non corrispondeva esattamente a quello che era il cinese del resto della Cina. E' la nazione che deve essere socialista e democratica non l'individuo,perchè se tutto si riduce all'individuo questo diviene nazionalista social-democratico di se stesso:
"Perchè in realtà noi non siamo i vestiti che indossiamo,i soldi che abbiamo,il lavoro che facciamo,l'auto che usiamo,NOI SIAMO SOLO FACENTI PARTE DELLO STESSO MUCCHIO DI LETAME DEL MONDO. VOI NON DOVETE FARVI DOMANDE,MERDOSI,VOI DOVETE SOLO FAR PARTE DEL GIGANTESCO PROGETTO DI UOMO NUOVO:OVVERO LA SCIMMIA SPAZIALE....[Pol Pot]". "
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