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RosTa
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Posted - 27/11/2010 : 20:52:20
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In una scena di un film c'è un gruppo di pellegrini guidati da un prete, il quale, in prossimità di un ponte, rassicura il gruppo sulla tenuta de “lo cavalcone” perché, dice, loro hanno la fede (la vittoria teorica); ma “lo cavalcone” sensibile ad altre leggi, al loro passaggio crolla. Nel numero di settembre, Lotta comunista presenta una trinità di «conquiste teoriche» su cui spendiamo due parole: 1) la crisi di squilibrio; 2) la crisi di ristrutturazione; 3) i tempi lunghi. Con crisi di squilibrio Cervetto negli anni '70 faceva un'ipotesi per spiegarsi la forte influenza della socialdemocrazia in Italia, in particolare del pci, senza farne affatto un caposaldo teorico, ben sapendo che la teoria è di per sé generalizzante, cosa che non può essere per una specificità nazionale. Il “partito della strategia”, lasciato a sé stesso, ne fa invece un punto fermo teorico sostanziandolo con «il riflesso dell'ineguale sviluppo politico del mutamento economico e sociale». Questo implica rispondere a due presupposti: a) verificare se il mutamento economico e sociale vada nella direzione presunta; b) che ci sia un riflesso immediato fra politica ed economia. Sappiamo dai dati ufficiali che il tessuto economico italiano è costituito per oltre il 90% da piccole e medie imprese, pertanto esso non è affatto in contraddizione con l'espressione del personale politico che lo rappresenta. In secondo luogo, il riflesso immediato economia-politica è proprio di una concezione meccanicista, non certo marxista, che dal canto suo afferma una sorta di autonomia relativa della politica su cui s'impone l'economia in ultima istanza. Passando al significato lessicale, crisi implica una situazione temporanea che interrompe un “equilibrio”. Per LoCom la “crisi di squilibrio” si trascina da mezzo secolo, eppure il sistema sopravvive, il che fa pensare più che ad una “vittoria”, ad un'inconsistenza teorica. Evidentemente denunciando questa crisi al capitale industrialista (cui, sulla falsariga della Cgil, vuole suggerire come fare profitti nella «contesa imperialista») “la scienza” vorrebbe l'equilibrio, nella sostanza il cosiddetto «sviluppo armonico» del capitale, che peraltro, solo una concezione antistorica può ostinarsi a dividere fra industrialista e speculativo, contrapponendone gli interessi, ancor peggio se ci si dice leninista. Crisi di ristrutturazione. La ristrutturazione è la ridefinizione della composizione organica del capitale per ripristinare le condizioni dell'accumulazione nel dato contesto socio-economico. Una crisi che si tenta di superare con la ristrutturazione, per sua stessa natura quindi un effetto della crisi, e non può esserne causa. Quindi anche questo concetto è scientificamente inconsistente, estraneo alla letteratura marxista. Tempi lunghi (della discesa in campo!!). E' facile comprendere che servano tempi piuttosto lunghi per venir fuori da questa nebbia teorica in cui vaga «nella metropoli italiana una minoranza organizzata sul modello bolscevico». Qui “la scienza” raggiunge il parossismo e ci dice che la forma (ammesso e non concesso che sia tale) determina la sostanza: organizzarsi in un certo modo sostanzia ciò che si desidera, ne determina il contenuto post-factum. Siamo con ciò giunti all'anticamera dell'idealismo, la cui porta ci viene aperta da Grondona, una testa pensante di LoCom, che nella Fiom mette in pratica i dettami di tanta «conquista teorica». Circola su Youtube un documento filmato dello scienziato di turno, reperibile all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=sCa8-Z8OSHs, il quale rassicura i giovani studenti che l'esistenza delle classi è un problema culturale!! Avete capito bene. LoCom va a dire ai lavoratori presenti e futuri che le classi esistono solo se si lasciano convincere che esistono, così come avviene il contrario per Marchionne, che però non ha mai preteso d'essere uno scienziato. Vedere per credere. A proposito, la scena de “lo cavalcone” è tratta dal film di Monicelli, Brancaleone. |
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merlo
Utente iniziale
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Posted - 22/12/2010 : 12:47:58
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Capisco che per capire bisogna far la fatica di mettere in funzione il cervello. Ma , almeno per sentire basta prestare orecchio. Togliti un po di cerume dalle orecchie e quando sei sicuro di sentire bene l'intervento di Francesco, sforzati anche a capire. Tu hai creduto cose che non hai manco sentito. E per questo che vi condannate all'autoemarginazione. Non sarete (ti do del voi) scemi ma Sordi si, e non Alberto. Consiglio: Lavarsi bene le orecchie tutte le mattine. Se poi continui a non sentire. Cerca di sentire se ci senti se non ci senti ....cerca di sentire. In primis. A capire c'è sempre tempo. Ciao Carlo, mi piacerebbe tanto rivederti. Se dovessi trovarmi dalle tue parti ti verrò a salutare. |
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Posted - 20/01/2011 : 23:49:33
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Ciao MerLo. rosTa ti risponderà, anche se non l'ha sentito solo lui. E' ad esempio stata anche l'opinione di molti astanti. In ogni caso non è l'unica perla, ma non voglio insistere su questo. Ad oggi la concertazione è stata rotta da Marchionne e la più colpita pare essere la Fiom (dove ci sono gli .. operai). Essere concertativi in un sindacato che si becca il 33% della rappresentanza in RSU anche senza prendere un voto, non è propriamente il massimo della correttezza (quale educazione?) verso la classe. MA NON SOLO. Ciò che oggi è chiaro a chiunque è che la più danneggiata da Marchionne è la CONFINDUSTRIA. Ossia che con la concertazione (neanche combattuta a parole), sorretta con responsabilità tipo segreterie, significa anche e sopratutto aver sin qui propriamente sostenuto la Confindustria. Contento te... contenti in tanti, cambia poco quando si conta niente. Se passi da Genova avvisami ma devo confessare di non averti riconosciuto dal nikname. Ciao. Carlo.
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merlo
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Posted - 07/02/2011 : 18:43:48
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Non mi pare che quello di educare la classe sia compito del sindacato. Che ha , a mio parere, solo il compito di difendere gli interessi economici della classe. Concertazione (come tu la chiami) contrapposizioni sono solo parentesi dell'azione del sindacato. Il compito politico spetta esclusivamente al Partito. Anche la forma d'utilizzo della lotta sindacale. |
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Posted - 13/02/2011 : 23:59:17
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Ciao MerLo, scusa il (notevole) ritardo con cui ho pubblicato il tuo messaggio e quindi la risposta. Non si possono difendere neanche gli interessi della classe senza educazione, ad es. alla coalizione. La questione non puo essere affrontata scolasticamente, come purtroppo fanno molti. Il partito fa questo, il sindacato l'altro che poi sarebbe .. tutto il resto, tutte le porcherie che come partito non si debbono fare. Evidentemente la storia, in cui Marx intervenne da protagonista pur senza partito, della I Internazionale non ha insegnato niente. Non si deve assolutizzare mai niente, tanto meno il ruolo del partito o quello del sindacato, in cui poi lavorerebbero "comunisti" dichiarati la cui politica verrebbe comunque addebitata al partito. Ogni altra questione, tipo clandestinità come quella bolscevica, è evidentemente altra cosa. Cosa significa dichiararsi orgoglioso dell'appellativo "Comitato Centrale", ossia di un residuato della storia dello stalinismo italico? Si potranno agganciare dei nostalgici, non fare chiarezza, prendere le distanza, rigettare lo stalismo, educando sia pur non reclutando. Perché poi falsare le accuse alla Fiom di avere un'ideologia ottocentesca come un pregio, manco fossero vere? Non significa difendere l'ideologia da intellettuali di sinistra della Fiom (vedi Uniti contro la crisi) senza chiarire le sue fondamentali differenza dalle rivendicazioni economiche del marxismo? Col modo di fare sindacato di lotta comunista potremmo continuare, dovrebbe bastare il fatto che è evidente come per lei sia il partito ad assecondare la tattica, non viceversa. Ma qualcuno in Lotta Comunista ricorda che Cervetto, all'avvio dei licenziamenti di fine anni '80, dette l'indicazione di passare al lavoro di partito anche in fabbrica, perché i militanti non si facessero strumentalizzare da sindacalisti resi oggettivamente inermi dai rapporti di forza. Più precisamente non dovevano far carriera nel sindacato per non far da, parole sue, da "parafulmine"? Ricordi quando è asceso nel sindacato Grondona? Ciao. Carlo.
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merlo
Utente iniziale
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Posted - 14/02/2011 : 20:49:00
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Credi che le condizioni oggettive e soggettive ( scusa il linguaggio scolastico) siano rimaste quelle di allora? Che Cervetto oggi riproporrebbe la stessa soluzione? Che la tattica sindacale sia uno dei "Principi del Comunismo"? Sto leggendo "Buio a mezzogiorno" dell"anticomunista" Arthur Koestler. Molto ma molto istruttivo. Te lo consiglio. E' "solo" un romanzo ma vale il tempo che si perde. Ho la testa dura i compiti del partito sono del partito e non vanno confusi nel sindacato. Il momento tattico e sindacale non deve prevalere sul momento politico. Un partito che si chiami comunista non può aver paura di "sporcarsi" le mani. E' solo una questione di resa politica. Di profitto sull'investimento. Credevo fosse superato da un pezzo il problema delle "separazioni delle carriere" tra politica e lotta sindacale. Cervetto non è mai stato un trade-unionista. Scusa il il mio linguaggio scolastico, sono rimasto alla base della piramide partitica. Sono un MerLo, non un'aquila. Ma è questo che mi salva rispetto a tanti indottrinati. Io credo ancora che...C'è la classe operaia e la borghesia e che i loro interessi non siano.......... |
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merlo
Utente iniziale
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Posted - 15/02/2011 : 00:46:41
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Cosa intendi dire con non bisogna assolutizzare niente? I Principi sono "assoluti" oggettivamente. Immodificabili per Loro essenza e nella Loro essenza. Marx ci ha "anche" insegnato ad andare oltre per proseguire il suo scopo-lavoro. La clandestinità non è una scelta ma una necessità. Assoluto è lo scopo nel senso strettamente machiavelliano relativi sono i mezzi che non possono essere equiparati allo scopo. Se non sbaglio i comunisti ripudiano morale e ancor più il moralismo per il raggiungimento dello scopo. Nel contempo (e in linea teorica) essi potrebbero sposare morale e moralismo se si rendesse necessario al raggiungimento dello scopo. Carlo io conoscevo in te un'altra persona che queste "verità" aveva non solo comprese ma anche accettate. L'anarchia può permettersi di non assolutizzare niente perché è già realizzata nel capitalismo. I comunisti hanno valori assoluti e valori relativi perché vivono nella dialettica delle cose. Perché hanno uno scopo ASSOLUTO. Anche il partito è relativo rispetto allo scopo ad esso si adegua e per esso esiste. Per i comunisti il partito è IL MEZZO non lo scopo. E i mezzi sono Duttili rispetto alla rigidezza degli SCOPI. E più sono rigidi gli SCOPI più Duttile si rivelerà il partito. Che me ne fotte della tattica sindacale e del suo colore da gatto maoista. L'importante è che catturi i topi. Leggilo quel libro anticomunista di cui prima. Vale pagine e pagine di stronzate (scusami) dell'epigonismo della cosiddetta Sinistra Comunista odierna compresa la trotzkista. Per onorare i compagni del passato bisogna guardare al futuro ed avere il coraggio di correggere i loro errori in primis quel centralismo democratico che tanto ha contribuito alla fine del bolscevismo. LC lo ha fatto ne paga il prezzo e gode dei risultati. Chi altri? Programmi? Libertà di ipotesi?Residui del passato , armi spuntate e arrugginite come la ruota dell'età della piutra. |
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Admin
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Posted - 15/02/2011 : 10:57:46
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Ciao MerLo. Non so' se le condizoni oggettive e soggettive siano quelle di allora. Quelle soggettive sicuramente no e, generalmente, mai, nel senso che anche solo lo scorrere del tempo, in condizioni oggettive immutate, muta quelle soggettive. Infatti io non ti ho chiesto come, perché e quale sia adesso il ruolo in Fiom di Grondona, ma quando e come ha iniziato la scalata al gradino cui è giunto non da oggi. Che poi tutto sia relativo, se ho capito bene, siamo e sono tutti d'accordo, anche se lo dici in malo modo. Ma quando sostieni che «più sono rigidi gli SCOPI più Duttile si rivelerà il partito.» hai ben descritto una conseguenza, non un particolare pregio, che ha caratterizzato ad esempio la socialdemocrazia tedesca. Programma indiscutibile, ma nella pratica ci si sporcava le mani, sopratutto col sindacato (giustificazione: ci sono gli operai che reclutiamo). Cosa credi sia il concetto che hai espresso se non il rimprovero che tutti, Cervetto compreso, hanno mosso alla SPD, denunciando la scissione tra programma e tattica? Tra teoria altisonante e pratica "coraggiosamente" duttile?. Non so cosa c'entrino in questi discorsi i maoisti o i difensori della libertà d'ipotesi più o meno scientifica, ne conosco alcuni e per quel che ci riguarda facciano quello che credono, fanno parte del panorama. D'altra parte non so' neanche quale prezzo paghi LoCom per il suo essere quello che è, tanto meno quali frutti raccolga. Se Grondona non si esponesse per "Uniti contro la crisi" (!!!) non sapremmo neanche cosa stia mai facendo LoCom.
Ciao. Carlo. PS - Quando passi da Genova?
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merlo
Utente iniziale
8 Posts |
Posted - 15/02/2011 : 18:10:17
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Si racconta che Mao disse: Non importa il colore del gatto, l'importante è che prenda i topi parafrasando Machiavelli con il suo famoso "il fine giustifica i mezzi". Su Grondona non so di preciso il "quando" e poco interesse ho per il "come". Più interesse ho per la "resa" del suo lavoro sindacale in termini Politici. Per soggetto intento il Partito. E mi scuso se mi sono espresso in malo modo. non era intenzionale. Il termine "giustificazione", da te usato sul lavoro sindacale con il fine di reclutare gli operai nel partito, implica una "morale" che non appartiene al lavoro politico nel sindacato da parte di LC. Il fatto poi che certi strumenti siano stati usati dalla socialdemocrazia, di per se con certifica il loro opportunismo. Per non allontanarci ulteriormente dall'argomento rapporto Partito e sindacato cosa c'entra l'educazione della classe e cosa c'entrano le coalizioni (con chi?). Perché Grondona sindacalista deve confondersi con Grondona militante comunista? I suoi compiti nel sindacato sono nettamente distinti. Grondona sindacalista difende gli interessi immediati della classe nelle condizioni date e con i mezzi in possesso .Grondona Militante Comunista contribuisce con il suo lavoro nel sindacato all'educazione di avanguardie di classe in funzione dei compiti dati dal partito. Dove sta il problema? Marx senza partito? Mi suona nuova . Ho sempre saputo di un Marx rivoluzionario affianco (se non avanti)un Marx teorico della rivoluzione. Certo non immagino il partito di Marx come il partito di Lenin meno che mai di Cervetto. Ma un Marx senza partito mi ricorda solo Marx giovane Hegeliano. Marx comunista è colui che lavora alla costruzione del Partito ed è egli stesso nucleo fondante del Partito. Ti ho già detto che sono rimasto base del partito non riconoscendomi particolari capacità ma questo mi ha consentito di vedere acriticamente i difetti individuali di compagni molto più portati e capaci a svolgere il lavoro politico. Molti, tanti hanno voluto vedere nei loro limiti individuali una serie di peccati originali del Partito. So che è stato detto e ridetto in tutte le salse ma cosi è. Il prezzo pagato dal partito è l'allontanamento di questi e nel contempo questo stesso ne è il premio. Discorso da stalinista? Discorso realista, semmai. L'elaborazione teorica e pratica deve avere i suoi costi. Se problema può esserci semmai è nella quantità. Ma questo è anche parte del grado di sviluppo del Partito. So di essere scolastico e anche peggio ma sono certo del corretto funzionamento della mia semplice bussola. Posso arrivare a non capire tanti passaggi ma mi basta modestamente orientarmi con essa. I Principi del Comunismo , immutati e immutabili. Non so dirti quando passerò da Genova. Ma forse non ti ricorderai neppure di me.Ci siamo conosciuti a Torino nel '74 (occupazione delle case), in Questura e tu mi hai indirizzato a Barriera di Milano. Ai tempi di Massimo S. Ciao. |
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merlo
Utente iniziale
8 Posts |
Posted - 15/02/2011 : 18:52:37
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Dimentico sempre qualcosa. L'intervento del Segretario della Fiom di Genova Grondona è solo un fotogramma del film non ne narra la trama. Presi singolarmente, i fotogrammi, o montati con sapienza possono raccontare tutto o nulla . Se manipolati da mani abili, poi, possono addirittura raccontare l'esatto contrario della trama. Il film vero l'unico (criticabile, ma)non manipolabile esce tutti i mesi su "Lotta Comunista" organo dei gruppi leninisti della sinistra comunista. E sulle omonime edizioni. Solo a quel "cineforum" demandata la rappresentanza di questo, ormai,lungometraggio. Film che può, ovviamente, piacere o meno. Ma unico soggetto indicato a rappresentare la( con orgoglio. Perdonami.) Nostra Politica. Tutto il resto senza eccezioni e mera speculazione, anche legittima , come è di moda dire oggi, ma solo Pura Speculazione. Pour parler. |
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