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Posted - 03/04/2003 : 20:05:44
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Questo è il testo di una mail che la redazione ha inviato ad una lista di frequentatori il Lunedi 31/3/03.
- Bagdad: sulla bandiera BIANCA la Nunziatura "apostolica" che fa: interviste pacifiste alla Gruber!!!!
Su Panorama, in edicola Venerdi scorso 28/3, Enzo Bettiza riporta la notizia secondo la quale la marina tedesca avrebbe affiancato quella USA scortandola in funzione antiterrorismo. Siamo già al lunedì ma la notizia, destinata ad avere un peso sull'assetto politico internazionale futuro, non sembra aver impressionato i comizianti nostrani. In TV si discute se si deve essere "ne' con Bush ne' con Saddam". Il pacifismo parlamentar-sinsitrorso per differenziarsi dalla "sinistra di governo" si è dovuta chiudere nell'angolo dell'antiamericanismo finendo per auspicare con la lunghezza della guerra, involontariamente data l'idiozia congenita, un maggior numero di vittime civili e di disastri umanitari. Anche la carta stampata è dovuta passare dal "contrattacco di Saddam", alla "pausa americana". Del riordino internazionale non parla più nessuno. Ovvero nessuno parla più delle cause politiche della guerra, del nuovo rapporto che gli USA hanno di fatto instaurato con quella che viene comunemente definita "comunità internazionale". Anche se Saddam potesse accontentarsi di vincere questa guerra sulla carta stampata ormai il ridimensionamento dell'ONU, lo smarcamento degli USA dal consiglio di sicurezza non sono che aspetti di un processo avviato. Il Governo si è pronunciato chiaramente per un riordino dell'ONU definendo in sostanza, per bocca del Berlusca nella conferenza stampa dopo UE, il diritto di veto un residuato bellico della II guerra mondiale. L'opposizione preferisce sproloquiare alle orecchie dei "pacifisti" riuscendo, con rarà incapacità, a dividersi ulteriormente. Ma la ricetta è già pronta per il bene dell'umanità: "rafforzare l'ONU", che poi bene o male non può che voler dire che quello ha detto il Berlusca. Con la differenza che il Berlusca lo farà e loro ne parleranno.
A questa sinistra, come del resto ai preti, non resta che parlare di tutti i mercati, le donne e i bambini di cui non hanno parlato durante la loro guerra del Kosovo. Ma non solo. La corrispondente RAI da Bagdad ha tenuto a sottolineare, con un sostanzioso servizio andato in onda almeno tre volte, che una famiglia ha avuto distrutto il negozio di scarpe, e cosa veramente obbrobriosa, avendo trasferito le scarpe nella casa crollata con il negozio, ha perso tutte le scarpe ma, c'è sempre un ma della corrispondente, sono ancora vivi. Quella del TG5, aggregata alla colonna USA che ha costituito il campo base che oggi (30/3) attende i rifornimenti, durante il viaggio aveva avuto modo di testimoniare e ribadire con veemenza che ormai da quattro giorni, nonostante ne fossero stati previsti tre, ancora non si era giunti al punto prefissato. Veramente una scocciatura. Ieri non ha mancato di sottolineare che i marines, scambiandosi le razioni di manzo con quelle di pollo, ammettevano di essere ormai al limite della sopravvivenza, senza viveri. Il peana delle testimonianze in diretta però lo si è avuto da uno dei giornalisti fermati dagli irakeni a Bassora. Con l'aria ammiccante di chi scopriva le carte del nemico garantiva di non aver visto «in tutta Bassora» un solo soldato americano, un solo soldato inglese. Scoop mondiale.
Eppure questa guerra non manca certo di episodi di crudeltà. Oltre ai civili di Bagdad ricordiamo una ripresa filmata di due irakeni morti in trincea con a fianco quella che sembrava una rudimentale "bandiera bianca". I prigionieri inglesi (50 milioni di vecchie lire ciascuno di taglia) uccisi a sangue freddo e per i quali Blair si è dovuto scusare con i familiari (!!!) perché stando così le cose non risulterebbero morti «con onore» (familiari così sono peggio del peggior irakeno). E che dire del fatto che gli irakeni si fanno scudo dei civili, che si travestono da civili e/o innalzano bandiera bianca per attaccare il nemico? Più sporca di cosi' non si puo': a chi si arrende, a chi dice basta alla guerra, ma non dal salotto TV di casa o da p.za San Pietro, non è concessa neanche la resa, neanche l'ultima possibilità di sopravvivenza, neanche la bandiera bianca. Ma la nunziatura di Bagdad che dice: niente! Che è rimasta a fare a Bagdad? Interviste pacifiste alla Gruber?
Che dire di Saddam Hussein che preferisce mandare al macello la propria popolazione pur di sopravvivergli? Poteva andarsene ma ha creduto che Francia e Russia avessero un peso corrispondente ai loro contratti petroliferi, alle loro chiacchiere, che avessero effettivamente il peso che rappresentavano al Consiglio di Sicurezza.
Satrapo e superpotenza unica ora sono in guerra. Ciò alimenta, evidenziandole, contraddizioni internazionali e sociali. Prendiamo atto, senza piagnistei, senza niente delegare a presunte vite ultraterrene, che alla forza occorrebbe opporre forza, che ai loro interessi occorrebbe opporre i nostri. Se questa forza non l'abbiamo, e non l'abbiamo, costruiamola. Noi cerchiamo, tentiamo, di farlo.
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