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 IRAQ
 Cretinismo europeo e pacifista
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124 Posts

Posted - 27/04/2003 :  23:44:43  Show Profile
Mail inviata il 22/04/03.

La guerra per la conquista militare dell'Irak è terminata. Inizia la lotta per la stabilizzazione ed il ruolo delle varie potenze nell'Irak «liberato».
Gli statunitensi chiedono che l'Irak sia «liberato» dai debiti che le potenze «pacifiste» vantano e dall'embargo dell'ONU. Naturalmente il fronte usuraio-pacifista non è tanto d'accordo. assistiamo così a scene solo apparentemente paradossali.
Gli USA che esautoravano l'ONU ora ne chiedono l'intervento. Proprio gli USA, sempre contrari alla remissione dei debiti, ora vorrebbero rimettere quello irakeno ai suoi debitori.
Il fronte pacifista, sostenitore del non intervento ONU ora ne chiede l'intervento niente meno che nel controllo dell'Irak senza garantirgli l'indispensabile controllo militare. Della remissione dei debiti, di cui hanno sempre fatto mostra di subire la volontò USA, non se parla nemmeno.

Incapaci persino di figurare come un fronte unito al vertice di Pietroburgo, dal quale Kofi Annan si era defilato con tutta l'ONU, Francia Germania si sono ritrovati al vertice europeo di Atene presenti il ministro degli esteri russo ed il segretario ONU.
In tal consesso i giochini si sono aperti col tentativo Anglo-Spagnolo di avvicinare i Franco-Tedeschi alle posizioni USA, o se si vuole il tentativo dei Franco-Tedeschi di allontanare gli Anglo-Spagnoli dal medesimo fronte. Il gioco a quattro è apertamente causato dalla contemporanea loro presenza nel consiglio di sicurezza dell'ONU, con ciò stesso svilendo e ridicolizzando la sessione in corso dell'Unione Europea di cui i quattro proponevano il testo «finale».
L'Italia ha immediatamente sgomitato, non essendo invitata ad aggiungersi ai «quattro», paventando cioè una mediazione che negli appalti irakeni si recuperino i Franco-Tedeschi a spese degli italiani.
I Greci attribuendosi la paternità del «testo finale» hanno altrettanto immediatamente svuotato ogni polemica e reso subacqueo il lavoro dei quattro.
Senonché Berlusconi in persona sbulaccava proponendo nientemeno l'allargamento alla Russia dell'Unione Europea, naturalmente all'insaputa dei russi stessi. La proposta può essere considerata solo come provocatoria ma in ogni caso ha ricordato al mondo intero che l'Italia può solo confidare negli altri, anche quando questi non ne ne hanno la minima consapevolezza. Se consideriamo inoltre che un fronte dall'Atlantico agli Urali (l'Europa di De Gaulle) è stato paventato dagli USA come un possibile avversario la proposta del Berlusca non è solo improvvida ma anche anti USA, consapevolmente? Ne dubitiamo assai.

Immediatamente in Italia il fronte sino a ieri «europeista», nonostante l'attribuzione di paternità greca, sottolineavano l'inconstistenza e l'isolamento dell'Italia del Berlusca, senza rendersi conto che ciò facendo riducevano la sessione UE ad un pre-consiglio di sicurezza ONU, con buona pace dei loro «europeismo». Invece al Berlusca non è rimasta che la tanto vituperata «diplomazia», cioè aggrapparsi al testo «greco» lasciando ai suoi sparuti scherani nella stampa ( vedi "Il Giornale") illustrare come "fantastica" (effettivamente...) l'idea che i Russi mettano a disposizione della UE la propria forza militare.

Queste assemblee appaiono sempre più per quello che sono «cretinismo parlamentare» elevato alla massima potenza. Nessuno ha ricordato che in cotal consesso mancava chi controlla il territorio irakeno. Sinché saranno gli USA a controllare il territorio ogni intervento «umanitario» gli sarà subordinato. E comunque nessuno ha ricordato come il ruolo dell'ONU ed i debiti irakeni stiano passando, come l'lrak stesso e come han sempre dichiarato gli USA, «nelle mani degli irakeni». A tempo debito sarà «l'Irak nelle mani degli irakeni» a decidere del ruolo dell'ONU, che non potrà esimersi, nonostante tutto l'orgoglio parolaio della sua burocrazia, dall'erogargli aiuti «umanitari», pena il suo affossamento definitivo. A tempo debito sarà «l'Irak nelle mani degli irakeni» che deciderà della remissione del debito Franco-Russo-Tedesco. Dimenticherà «l'Irak nelle mani degli irakeni» che il debito è stato contratto dal dittatore di cui anche i creditori non hanno mancato di sottolineare la «ferocia»? Dimenticherà «l'Irak nelle mani degli irakeni» che il debito è stato contratto dal dittatore per costruirsi palazzi-bunker e per opprimere gli sciiti, i curdi e lasciare nella miseria la maggioranza dei sunniti?
Forse in è questa prospettiva che Bush pare non si preoccuparsi oltremodo dei ben irregimentati cortei degli sciiti a Bagdad. Forse è in questa prospettiva che il fronte usuraio-pacifista li annuncia al mondo come se se ne preoccupasse per .. l'Irak. In ogni caso non sarà la debolezza USA a restituirgli debito ed interessi.

A fine mese nel Qatar si terrà un referendum che se passerà introdurra «costituzione» e misure «democratiche». Nel Qatar ha sede il comando la cui organizzazione informatica è in grado di controllare e dirigere un teatro di guerra esteso a tutto il Medio oriente.

A proposito di guerrafondai ecco come L. Caligaris giustifica sia la malcerta posizione del Governo che, dichiarandosi senza soldati «fa torto alle Forze Armate», sia l'insulsa opposizione del centrosinistra:

«Unica attenuante per entrambe le parti è l'incidenza del fattore V, Vaticano, nelle scelte fra pace e guerra. Come ignorare la voce del Papa che, senza sosta, dalla capitale d'Italia dice in italiano agli italiani, che lo seguono per fede, per simpatia o perché fa loro comodo, cosa devono fare o non fare in barba ai loro governi? Non ha le divisioni, d'accordo, ma può contare su una indefessa piaggeria massmediatica. Che contribuisce a fare dell'Italia un soggetto a sovranità limitata, meno nazionale di altre nazioni, impedendole di identificare il proprio interesse e di battersi per conseguirlo.».

Il Papa contribuirà anche a «far torto alle Forze Armate» o a condizionare nientemeno che il governo italiano ma in quindici giorni ha perso la più grande battaglia che abbia mai ingaggiato e non c'è dubbio che senza Porta Pia, avrebbe anche avuto disponibili quelle divisioni di cui tutti sottolineano la mancanza. Non meno del cretinismo parlamentare, sempre vincente quando «in sessione», anche Karol vince sempre, come ha solennemente affermato in San pietro, essendo la pace «tornata», essendo la pace sempre «vittoriosa» sulla guerra.
Ma restando all'imperialismo italiano questo quando deve scegliere, non avendo la forza di imporre i propri interessi, deve farlo soppesando quelli altrui. E la forza di una nazione, lo diciamo ai signori Caligaris, non è solo militare ma anche sociale, umana. I massmediatici sono tutti o quasi ex sessantottini redenti a suon di assunzioni giornalistiche (e anche di reclutamento inteso come «conversione» non solo a questo o quel partito «democratico» ma anche alla Chiesa di Roma), gli altri si sono semplicemente adeguati.

Al bailamme determinato dall'ancora mal definito panorama irakeno si è aggiunto il caso Fidel. Il «lider maximo» ha riapplicato la pena di morte giustiziando tre che avevano «dirottato» un traghetto allo scopo di traferirsi clandestinamente negli USA (anziché starne alla larga ... lì c'è la pena di morte). Così si è venuti a sapere che in Italia esistevano sì simpatizzanti del «comunismo» cubano ma solo perché sorretti dalla speranza in un progressivo avanzamento cubano verso la «democrazia». Non si capisce come si possa andare «avanti» verso il comunismo per poi tornare ancora «avanti» verso la democrazia ma, in fatto di cretinismo parlamentare, cioè di voti, è noto come nessuno vada mai indietro. E questa sarebbe «rifondazione»!!
Del resto, se il centrosinistra fosse stato capace di conservarsi al «governo del paese» l'Italia avrebbe avuto il raro privilegio di conservare degli stalinisti al ministero della .... giustizia.

Ultimissima dal Tg2 della notte. La Francia avrebbe rinunciato ad opporsi all'abolizioni delle sanzioni contro l'Irak ed alla pretesa che gli ispettori completassero le loro ispezioni per farlo. Insomma ha lasciato giusto il tempo che l'ispettore capo Hans Blix si sputtanasse di fronte al mondo per smentirlo. Vedremo.



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